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IL SASSO DI SANTO STEFANO – Una importantissima memoria in Ancona, che fu strumento di avvio alla evangelizzazione in Italia – Il sasso o memoria di Santo Stefano, custodito all’interno di un prezioso reliquario del XV secolo, era stato utilizzato per la lapidazione del Protomartire, avvenuta a Gerusalemme attorno al 36-37 d.C. Secondo la tradizione, riportata anche in un sermone del 425 di Sant’Agostino, un mercante-marinaio, dopo aver assistito al martirio, raccolse uno dei sassi che avevano colpito Stefano e lo portò nella città dorica, dando così precoce avvio al Cristianesimo ad Ancona. A seguito dell’Editto di Costantino, la comunità cristiana di Ancona fece erigere la prima cattedrale dedicata a Santo Stefano, nella quale fu realizzato un sacello per la conservazione della reliquia nella zona dell’altare, in quella che è l’attuale Chiesa di Santa Maria della Piazza, ove verosimilmente ebbe collocazione nel IV secolo e dove ancora oggi sono visibili gli importanti resti della basilica paleocristiana con mosaici ed affreschi di pregevole fattura.